“Prima di ogni cosa c’è la bellezza. La vittoria è qualcosa di secondario. Quello che davvero conta è la gioia.”
Lo sosteneva Socrates, grande calciatore e pensatore brasiliano per il quale il padre aveva giustamente scelto il nome dell'ancor più celebre predecessore.
Raccontare, sintetizzando, tutta la bellezza, tanta, che è fiorita in questi mesi come una prepotente primavera all'interno del gruppo che ha conquistato il titolo italiano il 26 marzo scorso, descrivere tutte le emozioni e la gioia che ci hanno accompagnati in questi mesi, sarebbe un'impresa nell'impresa... ma ci proviamo lo stesso.
Si comincia dalla fine, da un'altra pagina scritta nel libro, anzi, in uno dei tanti tomi della storia di Eurogymnica
e della ritmica torinese ed italiana. Una happy ending, un'istantanea che ritrae le EGirls sul gradino più alto del podio del Campionato Italiano di Serie A2.
Al termine di un'avvincente Regular Season
culminata al PalaVesuvio di Napoli, teatro della terza tappa dopo Cuneo e Bari, Eurogymnica conquista il suo trentasettesimo titolo tricolore limitandosi ad amministrare il cospicuo vantaggio accumulato nelle precedenti prove ed andando a vincere l'A2 con 223.900 punti, un larghissimo margine sulle avversarie, precedendo tra le altre la ginnastica Terranuova, seconda classificata e promossa altresì nella massima serie.
Una stupenda cavalcata che ha visto il team biancoblu sempre in cima alla classifica, grazie ad Alessia Leone, Laura Golfarelli, Aurora Bertoni, Virginia Cuttini e Mariia Sergeeva, parte del team nella sola prima prova piemontese ma il cui apporto è stato fondamentale all'esordio, momento sempre delicato che può indirizzare il campionato sia psicologicamente che strategicamente.
Per il terzo anno consecutivo componente straniera della squadra, in questo triennio l'allieva di Amina Zaripova
non ha mai potuto mostrare in pieno quel valore aggiunto che sta nelle sue potenzialità. Prima l'emergenza Covid poi il disgraziato conflitto bellico ucraino, hanno obbligato la forte ginnasta a disertare spesso, gioco forza, la pedana di Serie A. E' mancata anche il giorno della grande festa ed è questo l'unico rammarico di tutti noi in un momento di così grande felicità.
Nella tappa partenopea la squadra, tutta italiana, è salita "solo" sul secondo gradino del podio, alle spalle della Ritmica Romana, ma la leadership non è mai stata messa in discussione e oltre alla vittoria assoluta le EGirls
hanno fatto segnare diversi record personali, per la gioia dei supporters dell'Onda Blu
e per gli amanti delle statistiche.
Entrando nel campionato, da evidenziare il punteggio di Aurora a Napoli che al cerchio con 28,600 si è tolta la soddisfazione di far registrare il secondo punteggio più alto con quell'attrezzo alle spalle solo della splendida polacca Jelizaveta Polstjanaja. Lo stesso vale per la Laura, anche lei seconda nella classifica di specialità, che con 26,600 è andata a collocarsi tra due straniere di livello internazionale, la spagnola Polina Berezina e la bulgara Lachezara Pekova.
Sempre schierata in pedana, Alessia, soprattutto nella prima prova di Cuneo, ha dato prova del suo talento terminando alle clavette con 28,800, lo score più alto di tutto il campionato fra le EGirls, anche lei intrufolatasi tra tre straniere, seconda dopo la tedesca Darja Varfolomeev e davanti alla francese Lily Ramonatxo e ad un'altra tedesca, Margarita Kolosov. La miglior prestazione di Virginia, la più giovane tra le ginnaste in squadra, è stata senza dubbio quella di Bari, con la palla (27,150) che le valse il terzo posto di specialità. Poco da aggiungere sul talento della Sergeeva che con un cerchio da 33,300 ha stabilito il record per il miglior punteggio di tutto il campionato, tra tutte le prove.
Si sa che paragonare i punteggi di competizioni differenti, ovvero, tra la A1 e l'A2 è rischioso ma nessuno si offenderà se presumiamo, numeri alla mano, che la squadra avrebbe potuto ben figurare anche nella massima serie. D'altronde, lo aveva già fatto nel 2021 guadagnandosi sul campo una permanenza agevole, prima della penalizzazione. Lo farà nel 2023.
Mai come questa volta il successo coinvolge tutte le componenti del nostro sodalizio: ginnaste, allenatrici, dirigenti, famiglie e supporters.
Tutti bravi a creare nei mesi armonia e positività, a sostenere concretamente o virtualmente le EGirls, a tifare in presenza o collegati on line durante le gare accompagnandole in ogni lancio, in ogni rischio, fin sul podio di Napoli, dove a suggellare l'avventura è risuonato l'Inno di Mameli, eseguito dopo la cerimonia di premiazione con il numero uno della Ginnastica Italiana, il cav. Gherardo Tecchi,
a consegnare alle Nostre la grande coppa d'argento, sotto gli occhi della Direttrice Tecnica Nazionale ed allenatrice delle Farfalle Emanuela Maccarani, il coach più medagliato d'Italia tra tutti gli sport olimpici.
Una comunità solida come una falange macedone, capace anche di far quadrato e respingere qualche meschino tentativo di destabilizzazione e puerile calunnia, naufragati miseramente come relitti sulla scogliera.
E' doveroso menzionare però chi questo successo, come quelli che lo hanno preceduto, lo ha ideato, costruito, coltivato e realizzato, chi al pari o ancor più delle atlete lo ha previsto e reso possibile.
Un successo che porta il marchio a fuoco di Tiziana Colognese e di Elisa Vaccaro, inseparabili alter ego. Due allenatrici che da molti lustri formano una coppia vincente, entrambe ex ginnaste di EG, nate e cresciute in quella che fu la Nonese poi divenuta col nuovo millenio Eurogymnica.
Passate nell'arco dei decenni dalla pedana alla panchina, tramandano, oltre alla tecnica, anche quello spirito e quel senso di appartenenza che contraddistingue il nostro club. Spirito che proprio all'indomani della retrocessione obbligata del 2021 è emerso prepotentemente, diventando stimolo e volontà di pronto riscatto. L'equilibrio e la preparazione di Eva D'Amore, la professionalità di Stefano Muià e Giorgia Pittoni
hanno fatto e fanno tutti i giorni la differenza, il vero valore aggiunto che assicura a tutte le ginnaste, ed in special modo a quelle di HDemia, il centro tecnico societario che ha sede a Chivasso, un affiancamento ed una crescita costante.
Forse sta in tutto questo, il segreto della longevità e della continuità di risultati di un club nato 35 anni fa in Barriera di Milano, un territorio dove emergere non è solo un desiderio ma un dovere.
Torino, 03 aprile 2022